La visione duale della realtà è DIALETTICA, e la dialettica è figlia di una visione LOGICA del reale.

La logica a cui qui ci riferiamo è quella che maggiormente ha più influenzato

la nostra storia occidentale soprattutto dopo Cartesio, ed ha determinato anche la specificità del nostro sviluppo tecnico-industriale ,condizionando di conseguenza la fisica- sociale, e questo tipo di logica applica una VISIONE MATEMATICA alla realtà, finendo a ridurre tutta la GNOSEOLOGIA alla  sola LOGICA MATEMATICA.

Tuttavia esiste anche un altro tipo di logica, che cerca di comprendere la complessità del reale senza vedere una soluzione solo nella SEPARAZIONE; separazione dell’uomo dalla sua dimensione UMANA-PENSANTE-CORPOREA , separazione dal MONDO e dalla REALTA’ DIVINA che lo abita.

Crediamo che questa tradizione, per altro mai interrotta , vada ripresa e applicata alla lettura del nostro tempo, riprendendo l’antico tema dell’ETERNA-ANTICA-NUOVA ALLEANZA, tra l’uomo il mondo e Dio, se non vogliamo ridurre la vita ad una semplicistica lettura biologico-organicistica.

Questo è il tema dell’UNIONE anche nello yoga, come amava definirlo R.Panikkar, la possibilità dell’uomo di sperimentare nella sua esistenza l’INTUIZIONE COSMO-TEANDRICA, cioè sentire,accorgersi del rapporto vitale tra l’uomo il mondo e Dio.Considerando quindi che esiste una relazione di conoscenza possibile tra loro fatto di PROSSIMITA’.

Qui la conoscenza diviene quindi questo approssimarsi alla verità entrandone in relazione intima, senza doverla analizzare in modo separativo- concettuale e finendo a percepirla come lontana e ad una distanza allontanante.

Non possiamo considerare il pensiero solo come un’immagine dentro un ALGORITMO LOGICO, se non al costo di disumanizzarlo.E umanizzare il nostro pensiero parte dal riconoscersi dentro una CORPOREITA’, in un mondo fisico attraversati da un Mistero che li abita entrambi e li rende inseparabili dentro una relazione necessaria e vitale con una VERITA’ di cui facciamo parte anche a nostra insaputa, ma che possiamo conoscere, che dobbiamo continuamente interrogare instancabilmente interrogare, se vogliamo sentircene parte e riscoprire in questo la nostra profonda umanità.

Il ROVESCIAMENTO, quello stesso rovesciamento presente dentro il ragionamento logico, ci mostra che ogni ragionamento deduttivo anche il più astratto, fa riferimento ad una dimensione esperienziale-empirica e personale della realtà: è il tema dell’interpretazione.

Il passaggio dal particolare all’universale è personale, e se esiste qualcosa di universale nella nostra esperienza , questo sta nel suo aspetto che la rende condivisibile e comprensibile all’altro,in questo senso la verità è individuale e collettiva.Ma non dobbiamo correre il rischio di fare una METAFISICA DELLA NOSTRA ESPERIENZA VISSUTA, e neppure quello di nascoderci dietro i principi di autorità delle METAFISICHE che vanno di moda; il fatto è che non esiste una soluzione; cercare la verità non significa dare una soluzione al problema, la risposta all’enigma, ma sentirla come parte del giusto modo della felicità nella nostra esistenza, che ricerca l’armonia, l’equilibrio la pace in un abbraccio amorevole delle vicissitudini umane.

Il rovesciamento rappresenta quindi l’antidoto tanto all’astrazione che riduce tutto ad unita divisibile cercando l’universale a-piori, quanto alla metafisica dell’esperienza vissuta che relativizza, atomizzadola, la verità.

Si procede per tentativi ed errori in questo approssimarci alla verità nell’esperienza, mettendo in gioco la nostra conoscenza e la nostra non-conoscenza nel faticoso lavoro di cercare la loro serena e pacifica  convivenza.

A chi pratica lo yoga , questo momento ricorda la fatica della pratica; il rapporto col respiro, la dinamica e la statica del movimento, il flusso dei pensieri e l’alternarsi delle emozioni, nella ricerca del non-disturbo dove si può comprendere che l’invisibile non può prescindere dalla corporeità; la fatica nel suo farne esperienza diretta.

Come ci ricorda Nishida Kitaro, considerando il legame inscindibile tra personalità umana e divina tra loro intimamente collegate:

“SUM,ERGO COGITO”- penso in quanto esisto fisicamente. Questo ancor oggi è un pensiero rivoluzionario.